L’Africa è circondata da vasti spazi marittimi (oceano Atlantico, oceano Indiano, mar Rosso e mar Mediterraneo) dove abbondano importanti risorse ittiche e minerarie.Queste sono tanto più preziose, se rapportate alle fragili economie del continente, afflitte da difficoltà quali la pesca illegale, i cambiamenti climatici, l’innalzamento del livello del mare, l’inquinamento, la detenzione e l’imbarco di navi straniere, la pirateria, il terrorismo, le migrazioni clandestine.Ciò, senza contare le controversie sui confini terrestri, non completamente delimitati.Nonostante tali problemi, l’Africa presenta una settantina di frontiere marittime già delimitate, bilateralmente o mediante ricorso a un tribunale.Detta realtà contribuisce in parte sia alla sicurezza regionale, sia all’ordinato esercizio delle giurisdizioni nazionali, in particolare nelle zone economiche esclusive e sulla piattaforma continentale, in conformità a quanto previsto dalla “Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare”.
Georges Labrecque, titolare di un dottorato in geografia presso l’Université Laval (Québec - Canada), già membro dell’Ordine degli Avvocati del Québec, è professore emerito di diritto internazionale e geopolitica presso il Collège Militaire Royal du Canada, dove ha diretto il programma interdipartimentale di studi strategici.